Una cisti ovarica può essere diagnosticata casualmente nel corso della visita ginecologica e il ginecologo può consigliare ulteriori test per determinarne la natura e le cure da fare.
In genere si cerca di rispondere ad alcune domande di base per fare diagnosi e decidere sulla gestione:
- Di che volume è la cisti?
- E’ piena di liquido, è solida o mista?
Le cisti liquide sono verosimilmente non cancerogene. Quelle solide o miste possono richiedere un approfondimento della valutazione per determinare se è presente un cancro.
Per identificare il tipo di cisti, il medico può eseguire le seguenti procedure:
Test di gravidanza. Un test di gravidanza positivo può suggerire che si tratti di cisti del corpo luteo, che può svilupparsi quando il follicolo rotto che ha rilasciato l’ovocita si risigilla e si riempie di liquido.
Ecografia pelvica. Questa indagine con ultrasuoni, per via trans addominale o trans vaginale, è fondamentale per confermare la presenza della cisti e consente di identificarne la posizione e determinare se è solida, liquida o mista.
Laparoscopia. Mediante questa tecnica chirurgica mini-invasiva, che utilizza un sottile dispositivo ottico e strumenti chirurgici speciali inseriti nell’addome attraverso piccole incisioni, il ginecologo può operare direttamente sulle ovaie e rimuovere la cisti.
Dosaggio del CA 125 nel sangue. Nelle donne con tumore ovarico spesso si trovano livelli ematici più alti di una proteina chiamata CA 125 (cancer antigen 125). In caso di cisti ovarica parzialmente solida, ad alto rischio di cancro, il medico può testare il livello di CA 125. Alti livelli di CA 125 si possono verificare anche in condizioni non tumorali, come l’endometriosi, i fibromi uterini e la malattia infiammatoria pelvica.
Cisti ovariche
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