La diagnosi si basa sull’identificazione e la misurazione quantitativa degli elementi chiave della sua definizione: bruciore, dolore, iperestesia, allodinia e dispareunia, in assenza di lesioni visibili.
L’iperalgesia viene evidenziata con il test al cotton-fioc che consiste nella sollecitazione delle aree iperestesiche attraverso una pressione esercitata sul vestibolo.
L’intensità del dolore è valutata mediante scale descrittive o analogiche (come la scala VAS – Visual Analogic Scale).
Questa scala paragona l’intensità dolore ad una grandezza fisica definita su una asticella orizzontale di 10 cm dove 0 = assenza di dolore e 10 = massimo dolore sopportabile. La qualità del dolore, invece, è analizzata mediante questionari in grado di esplorare l’aspetto cognitivo, affettivo e sensoriale (come il McGill Pain Questionnaire).
L’assenza delle lesioni vestibolari va documentata con un accurato esame obiettivo coadiuvato da un’esplorazione con sistema di ingrandimento (lente dermatologica, colposcopio) e dall’esplorazione del tono del pavimento pelvico.
Vulvodinia
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